Ilmessaggero.it. Stasera il derby di Genova. Viviano (Sampdoria): “Mihajlovic dice quel che pensa, il calcio è pieno di persone a 6 facce”

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Il 109° derby della Lanterna è il primo con entrambi i presidenti “foresti”, come si dice a Genova. Enrico Preziosi è irpino ma trapiantato in Lombardia, Massimo Ferrero romano. In agosto si punzecchiavano, Preziosi diceva che non avrebbe mai venduto a Ferrero, il blucerchiato replicava: “Non mi deve neppure nominare”.
Gasperini e Mihajlovic sono in Liguria da 6 stagioni, il tecnico serbo però aveva disputato da calciatore le prime 4 annate, dal ‘94. Il Genoa ha Perin, terzo portiere azzurro ai mondiali, il ritrovato Matri e Pinilla; nella Samp Okaka è diventato centravanti vero e l’esterno Soriano è seguito da Conte, in tribuna al Ferraris.

Emiliano Viviano, da portiere della Sampdoria, quarta in classifica, che stracittadina si aspetta?
“Difficile sicuramente – risponde l’ex azzurro, in prestito dal Palermo -, perchè siamo due squadre molto buone. Sono arrivato a Genova un mese fa e dal primo momento ho scoperto una città che vive per il derby. Molto spesso può essere il crocevia della stagione, nel bello e nel brutto. Dobbiamo guardare anche più avanti, al nostro campionato: il Genova è un avversario, certamente non il solito”.

S’intende di presidenti?
“Certo, ne ho avuti una decina. A Cesena la famiglia Lugaresi, a Brescia Corioni, a Bologna addirittura 4: Menarini, Porcedda, Zanetti e Guaraldi. Al Palermo Zamparini, alla Fiorentina i fratelli Della Valle. L’Arsenal? Neanche ricordo come si chiami, perchè fa tutto Arsene Wenger…”.

Ecco, Massimo Ferrero è solo divertente?
“Sulle cose che fa è serio. Qualcuno lo pensa come un pagliaccio ma, quando dal nulla uno crea quanto ha fatto lui, tanto stupido non deve essere. Ha un grandissimo pregio, sta vicino alla gente. Molto spesso si vuole far passare la gente del calcio come di un altro pianeta, lui dà confidenza e sta vicino ai tifosi”.

Le ha domandato di fare l’attore?
“No, però se me lo chiede, quasi quasi… Magari in una commedia toscana”.

Sampdoria è la parte snob della città, significa Lazio e non Roma? Inter e non Milan? Juve e non Torino? Chievo e non Verona?
“E’ stata creata molto dopo del Genoa, però ha vinto tanto di più, raggiungendo anche la finale di coppa dei Campioni, nel ’92. Per un tifoso rossoblù, di un club nato 40 anni prima, non è stato facile avere vissuto i grandi successi blucerchiati. Sono due piazze diverse, non voglio parlare male del Grifone, non mi permetterei mai, eppure a volte al Genoa, come al Torino, sembra vogliano farsi male da soli: ci sono sempre problemi”.

Ferrero si è presentato tagliando gli stipendi a tutti…
“Ho conosciuto un ambiente più tranquillo. Questo non deve suonare offensivo nei confronti dei rossoblù, semplicemente è per dire che siamo un po’ diversi”.

E’ la prima volta che viene allenato da Mihajlovic?
“Sì, perchè sono arrivato appena dopo di lui a Bologna e pure alla Fiorentina”.

Ama la Divina Commedia, ma in spogliatoio come vi carica?
“E’ bravo motivatore. Dice quel che pensa, nel calcio non è facile trovare gente così. Molto spesso ci sono persone con sei facce”.

Ieri ha citato Che Guevara: “Bisogna pagare qualunque prezzo per mantenere il diritto di tenere alta la bandiera”. Ma diventerà un grandissimo tecnico?
“Lo è già. L’allenatore è spesso reso grande dai risultati”.

Solo al Catania era stato convincente. Al Bologna debuttò con esonero, alla Fiorentina venne di nuovo esonerato e anche con la Serbia è andato male.
“Quell’anno a Firenze avrebbero fatto male anche i… Re Magi”.

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