Tuttosport, primavera. Juventus-Inter 0-1, Vecchi alla terza finale contro la Fiorentina. “Ma non sono da prima squadra dell’Inter, Spalletti è troppo bravo”. Dal Canto: “Risolve un angolo, c’eravamo”

Il gol di Zaniolo (gettyimages/gazzetta.it)

VANNI ZAGNOLI

SASSUOLO. E’ ancora Inter-Fiorentina, come un anno fa e come al Viareggio. Sabato, alle 20,45, al Mapei di Reggio, i viola non sono favoriti, contro la squadra di Stefano Vecchi, vincitrice anche della supercoppa. 

Senza Kulenovic e Muratore, la Juve tiene basso il ritmo, inizialmente. Non sfigura, finisce battuta come un mese e mezzo fa, in una semifinale molto intensa ma meno spettacolare rispetto ad Atalanta-Fiorentina.

Pissardo vola subito nell’angolo, per intercettare la punizione di Jakupovic. I bianconeri difendono a 5, Alessandro Dal Canto chiede di muovere la palla, senza dare punti di riferimento. Del Favero rischia l’autorete sul retropassaggio di Pereira Serrao, per centimetri la palla non pare entrata, Belkheir spara sul palo e la difesa libera.

La partita si vivacizza, l’Inter difende bene, non è altrettanto abile in avanti: aveva pareggiato in casa, in campionato, con la Juve, e vinto il ritorno con gol di Colibio. Zaniolo calcia dalla media distanza, Del Favero è attento. La Juve ha meno tifosi, in tribuna, la pioggia acquieta anche gli interisti, è eredità dell’afa di avvio gara. 

Le fiammate sono improvvise, impera la tattica. Pompetti è sempre un bel talento, anche su calcio piazzato. Olivieri non trova la misura degli affondi, i fuorigioco sono rituali. I 16 punti di distacco nella stagione regolare a favore dell’Inter vengono compensati dalla determinazione piemontese. Serve una spintina di Vigliacco a evitare uno stacco pericoloso nell’area bianconera.

La ripresa è nerazzurra, Stefano Vecchi fa alzare il baricentro. 

L’errore di Pereira Serrao libera Emmers, il diagonale accarezza il palo. Il gol è nell’aria, angolo da sinistra di Pompetti, Vogliacco e soprattutto Di Pardo sono scavalcati dalla traiettoria, Zaniolo gira in porta, è alla 14^ rete annuale. C’è anche la complicità del portiere Del Favero, poteva uscire.

La Juve reagisce con vigoria, Pissardo è attento, Fernandes conferma di avere il passo da prima squadra. Sono 23 i goleador stagionali dell’Inter, la pericolosità è diffusa, anche per questo la Juve non si sbilancia in maniera eccessiva. A metà ripresa Dal Canto svolta, con la doppia sostituzione, vira sul 4-3-3. Il guardalinee Fontemurato ha un problema al polpaccio, entra il quarto uomo, Pashuku. Capellini arriva al tiro da buona posizione sugli sviluppi di una punizione di Jakupovic, la palla è alta. Era l’occasione da urlo, che valeva i tempi supplementari. Pissardo cattura il destro di Pardo, nel recupero Colidio manca il raddoppio. L’Inter Ha mentalità e forza superiore, con Zaniolo, Colidio ed Emmers accelera nella ripresa. “Mi adatto – spiega il goleador della serata, Nicolò Zanioli -, trequartista o esterno non importa. E papà Igor mi dà suggerimenti ogni giorno”.

All’Inter mancano Pinamonti (in campionato ha giocato pochi minuti, quest’anno) Odgaard, Brignoli e Danso, ma il collettivo è super. “Abbiamo lavorato bene nel periodo in cui eravamo fermi – precisa Vecchi -, arrivando bene alle finali. Ho rispolverato la difesa a 3 anche per la forza della Juve, con buona opposizione uomo contro uomo”.

I bianconeri escono in semifinale, come l’anno scorso, allora sbagliò il rigore Kean, contro la Fiorentina. “Stavolta l’ha risolta un grande giocatore, su angolo – sottolinea mister Alessandro Dal Canto -. C’è stato equilibrio in molte zone, erano prevedibili tante difficoltà. L’esclusione di Del Sole è frutto di una normale rotazione, fra i 4 ’98”.

Jakupovic neanche è parente di quello che al “Tre Fontane” eliminò la Roma. “Comunque i nerazzurri hanno meritato – chiude il tecnico bianconero -, non hanno rubato nulla. Con le fasce di età, questo campionato è di altissimo livello, vale la Lega Pro”.

Da “Tuttosport”

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