Un’intervista concordata e non pubblicata a gennaio. Gli auspici per il 2014 del ct del volley Berruto, unico sul podio l’anno scorso assieme a Prandelli

Questo pezzo era stato preparato a inizio gennaio per un quotidiano nazionale. L’idea non era stata mia, veniva dalla redazione, ma poi non venne pubblicato e nel tempo sparì l’attualità.

Lo pubblico ora perchè appunto sul sito ho piacere di recuperare in particolare quanto non esce e perchè magari può essere interessante rivalutare quell’intervista, a cui Mauro Berruto aveva risposto personalmente, per mail. Mi spiace che non siano andati bene i mondiali di calcio, fatali a Prandelli, e anche quelli di volley, per fortuna il presidente Magri dopo tentennamenti iniziali ha pensato di confermare il ct.

Vanni Zagnoli
Mauro Berruto, assieme a Cesare Prandelli è l’unico ct salito sul podio con l’Italia nel 2013. Gli azzurri hanno chiuso al terzo posto la Confederations cup ai rigori sull’Uruguay, la nazionale di volley è stata argento agli Europei, bronzo alla World league e alla Grand Champions cup. E’ una coincidenza?
“Nello sport (e probabilmente non solo lì) nulla succede per caso. La nostra estate meravigliosa ha portato tre medaglie a un gruppo ringiovanito, con poca esperienza internazionale: i giovani stupiscono, quando gli viene permesso di diventare protagonisti”.
E’ un anno di mondiali. Il nostro calcio vale le semifinali?
“Spero di cuore che valga la finale, per il nostro Paese e l’affetto nei confronti del ct Prandelli”.
Il 14 maggio allo Juventus stadium ci sarà la finale di Europa league. L’allenatore della Fiorentina Montella e l’ex della Lazio Petkovic vedono i bianconeri favoriti. Da tifoso del Torino, concorda?
“Senz’altro. Auspico una finale tutta italiana, sarebbe un bel momento: la Lazio deve raddrizzare una stagione difficile, i viola sono bersagliati dalla sfortuna e ritengo Montella un allenatore straordinario; senza dimenticare il Napoli”.
Dal 3 al 21 settembre in Polonia si disputeranno i campionati del mondo di pallavolo: l’Italia ne vinse tre di fila negli anni ’90, poi non è più salita sul podio, mentre il Brasile faceva tris. Stavolta quali sono le favorite?
“L’onore-onere del pronostico va a Russia e Brasile perchè si sono divise le vittorie importanti delle ultime due stagioni. Però ci sono tante squadre “affamate”, anche la nostra”.
Dal 23 settembre tocca alle donne, sarà il primo mondiale ospitato dall’Italia, a Roma e Milano, Trieste e Verona, Modena e Bari. A parte l’oro del 2002 in Germania le azzurre non sono mai andate a medaglia…
“Faremo un tifo gigantesco per le nostre ragazze, vorremmo che fosse un successo organizzativo, di pubblico e sportivo”.

Il rinnovamento operato dal ct Marco Mencarelli ha portato solo il sesto posto agli Europei e il quinto al World gran prix. L’Italia è già da podio?
“Dev’essere competitiva subito, perchè un Mondiale in casa è unico, ma anche continuare il processo di crescita verso Rio”.
Mastrangelo voleva essere il primo azzurro a disputare 5 olimpiadi ma a 38 anni si è ritirato. Nel 2016 Francesca Piccinini avrà 37 anni, il record di partecipazioni è alla sua portata?
“Non posso entrare nel merito, le scelte spettano al collega ct, di sicuro però il mondiale definirà i programmi del biennio successivo”.

Dal 30 agosto al 14 settembre la Spagna ospita i campionati del mondo di basket, l’Italia otterrà la wild card?
“Me lo auguro per l’amico ct Simone Pianigiani e per il movimento cestistico. Agli europei l’Italia ha fatto intuire grandi potenzialità, abbiamo atleti che stanno facendo molto bene nella Nba. Vorrei che tifassimo reciprocamente, difendendo i colori azzurri”.
La final four di Eurolega sarà al Forum di Assago, a metà maggio. L’Italia ha vinto appena due edizioni da 25 anni a questa parte, l’ultimo successo fu della Virtus a Bologna nel 2001: Milano ha qualche chances?
“Sì, lo dimostra la clamorosa vittoria della scorsa settimana contro una delle regine d’Europa, l’Olympiakos”.
Nel 2013 la Nuova Zelanda si è aggiudicata tutte le partite di rugby, a inizio febbraio comincia il Sei nazioni. L’Italia è pronta per il suo primo podio?
“Nella palla ovale forse il gap tecnico è superiore, però i progressi fanno essere ottimisti. Il torneo offre uno spettacolo meraviglioso, per uno sport di valori radicati”.
La pallanuoto ha mancato le medaglie iridate con entrambe le nazionali, si rifarà agli Europei di Budapest, a metà luglio?
“Il mirino è puntato su Rio 2016. Anche la pallanuoto attraversa un ricambio generazionale, il ct Sandro Campagna è sempre garanzia di medaglie, mentre le azzurre sono campionesse continentali”.
L’atletica non vince l’oro mondiale da Parigi 2003 (Gibilisco nell’asta), poi solo i titoli olimpici di Baldini (maratona) e Schwazer, ora squalificato. Resta il tallone d’Achille dello sport italiano?
“Nell’atletica il livello è mostruosamente elevato, resta la rappresentazione perfetta della bellezza dello sport”.
Il premier Enrico Letta giocò a basket nel Cus Pisa, era tifoso di Cantù e partecipa alla raccolta di 2 milioni per salvare la società brianzola. Da metà novembre l’ha incaricata di presiedere Destinazione sport.
“E’ un progetto ambizioso, mettiamo in campo azioni e non teoria, per cambiare il modo di vedere lo sport del nostro Paese, migliorando la cultura del movimento, ovvero dello sport fatto e non solo guardato”.
A quali emergenze lavora, assieme all’ex campionessa di scherma Diana Bianchedi?
“Ci impegnano in 4 grandi settori: scuola, salute, innovazione tecnologica e crescita economica. Presenteremo il primo progetto sullo sport come strumento di risparmio per il servizio sanitario nazionale”.

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