“Vanni non ho tempo, sto chiudendo il giornale. Porta pazienza, mandami una mail”

E’ il dialogo con il caposervizio di redazione dove non trovo più udienza da 20 anni e passa. Capita, no? Capita che la squalifica sia a vita. Capita di avere inventato la professione di giornalista freelance a Reggio e di essere stato, come Dal Cin, 10 anni almeno avanti.

Capita che qualsiasi segnalazione sia ignorata, escluso le clamorose. Cioè quando Dal Cin è rimasto fuori dallo stadio allora Città del Tricolore, per l’intervista con me a Mediaset, allora la segnalazione era preziosa, è finita in locandina.

Capita che io presenti la festa della Correggese e che scopra una bellissima storia. Che prepari il terreno, con quella testata, che l’anticipi. Naturalmente quella testata ignora la festa, ignora il nome mio e di Alice Pignagnoli che era con me a presentare e invece fa una pagina sulla bella storia.

E poi. “Vanni non ho tempo. Sto chiudendo il giornale”. “Alle 18”. “Porta pazienza. Sì, dai, manda la mail”.

La mail significa se la cosa è clamorosa la segnaliamo, dandoti la minore visibilità possibile, diversamente la ignoriamo proprio perchè sei tu.

Ma l’errore è mio. Meglio che ignori quella redazione. Per come mi ha sempre trattato. Posso fare senza, no? Basta il mio curriculum, basta quel che ho fatto altrove. Anzi, basta quel che ho fatto là. L’8 ottobre del 91 pubblicai 8 miei articoli firmati o siglati più altri 2.

Allora ero prezioso, poi mi sono montato la testa. Ho inventato il mestiere di freelance a Reggio e questo ha dato scandalo. E lo dà tuttora.

Io sono un cane sciolto. Orgoglioso di esserlo. Non ho nessuno da ringraziare, non devo niente a nessuno.

Sono io che non ho tempo, da oggi, per una certa redazione. Ne ho perso abbastanza.

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