Basket. Gazzettadiparma.it: un anno fa la scomparsa di Matteo Bertolazzi, indimenticabile figlio dell’anima del basket femminile a Parma

chiaramello,caroldi,bertolazzihttp://www.gazzettadiparma.it/scheda/215829/Bertolazzi–ricordo-sempre-vivo.html

Martedì sarà passato un anno dalla scomparsa di Matteo Bertolazzi, playmaker parmigiano vittima, prematuramente, a soli trentaquattro anni, della leucemia. Il giocatore, figlio del presidente del Basket Parma Gianni Bertolazzi, si è fatto apprezzare in tutte le piazze in cui ha giocato, tra massima serie, Legadue e serie B: Bologna, sponda Virtus, poi Forlì, Pistoia, Vigevano, Casalpusterlengo e Omegna.
Per ricordarlo, il mondo del basket parmense si chiama a raccolta con un torneo in programma oggi e domani nella palestra comunale di Fontevivo (via Costituente 38), organizzato dalla neonata I.D. Fly Fontevivo.
Sul campo, per un quadrangolare intitolato «Tutti pazzi per Bertolazzi», si affronteranno due formazioni di serie D, Casalmaggiore e Gussola, e due compagini di Promozione, Cus Parma e Montebello.
Oggi sono in programma le semifinali: alle 19,45 Casalmaggiore contro Cus Parma, alle 21.30 Gussola contro Montebello. Domani, invece, si disputeranno le finali: alle 18 per il terzo posto, alle 20 per la conquista del torneo.
In prima fila nell’organizzazione ci sono i due fondatori dell’I.D Fly Fontevivo, Igor Goldoni e Debora Nuti.
I fondi raccolti dall’ingresso ad offerta libera saranno consegnati all’associazione nata in ricordo di Bertolazzi, «Seven For You», e poi devoluti al reparto di oncologia dell’ospedale Maggiore di Parma. E la solidarietà non si ferma qui, con le divise indossate da tutti gli atleti che sono state donate da Marinella Draghetti, ex giocatrice di serie A1 e olimpionica a Mosca 1980 con la Nazionale.
«Vogliamo ricordare Matteo, perché era un ragazzo eccezionale, unico – spiega, emozionata, Debora Nuti – e, in più, dare una mano alla ricerca. Con Matteo siamo cresciuti insieme: mi manca da morire. Nonostante la sua tragedia personale, anche nei giorni più duri, per gli amici c’era sempre. Io, da lui, non sono mai stata lasciata sola. Non è stato soltanto un grande giocatore, ma anche un grande uomo».
E ora, i suoi amici, non vogliono lasciare sola la ricerca contro la malattia che si è portata via Matteo Bertolazzi.

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