Il Gazzettino, Champions, Monaco-Manchester City 3-1. La fine del guardiolismo, fuori da Barcellona ha vinto solo gli scudetti con il Bayern, mancando anche soltanto le finali di Champions. Gloria al Principato, anche senza Radamel Falçao, anche qua c’è stata la mano di Ranieri. Il Bayer meritava di vincere a Madrid, a Guardiola va sempre molto bene

Pep Guardiola, tecnico del Bayern

Addio Manchester City, il Principato è fra le migliori 8 d’Europa, come due anni fa, quando si arrestò di fronte alla Juve. Il Monaco difende l’onore del calcio francese, è sul confine ma di italiano ha solo il centrale Raggi, ex Bologna e Atalanta, mentre l’ex udinese De Sanctis è in panchina. A Manchester aveva dominato come occasioni, trascinato da Radamel Falçao, salvo essere travolto nel finale per problemi difensivi, stramerita la qualificazione nell’ottavo più elettrizzante. Allo stadio Louis II (pronuncia de) i padroni di casa, già allenati da Ranieri, sono superiori per quasi un’ora, arbitrati da Rocchi, più sicuro in Europa che in A. Il vantaggio è su azione di Bernardo Silva, come all’andata segna il 18enne Mbappe; il raddoppio grazie al cross di Mendy, trasformato da Fabinho, anni fa nel mirino del Milan. Il Manchester City reagisce solo nel secondo tempo e Guardiola fallisce ancora, in Europa a parte che al Barcellona non vince mai. Gli inglesi si scatenano, Raggi li blocca, Subotic para su Aguero, si arrende al tapin di Sanè. Infine Kolarov si perde Bakayoko su punizione da destra: 3-1.
Al Vicente Calderon il Bayer meriterebbe di rimontare i due gol subiti a Leverkusen, l’Atletico Madrid pratica il cholismo, controgioco e attenzione, nel secondo tempo è salvato da 4 parate di Oblak.
Vanni Zagnoli
MONACO-Manchester City 3-1 (3-5): pt 8’ Mbappe, 29’ Fabinho; st 26’ Sanè (Mc), 33’ Bakayoko.
ATLETICO MADRID-Bayer Leverkusen 0-0 (4-2)

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