Il Gazzettino, Treviso. Andrea Poli e Cordaz sono gli unici trevigiani in serie A, di Vittorio Veneto. Il centrocampista del Bologna: “Sono legato alla mia terra ma di là non ho riscontri. La nazionale? Ho ambizioni ma non ci penso più. La Juve è nettamente la più forte”

Andrea Poli al suo arrivo a Bologna con Marco Di Vaio (sport.sky.it)

L’intervista a Poli, realizzata collettivamente, uscita la scorsa settimana

Sono solo due i trevigiani nella serie A di calcio, entrambi di Vittorio Veneto. Il portiere Cordaz è protagonista di una discreta stagione, in un Crotone che fatica tanto, anche con Zenga. Va meglio Andrea Poli, al Bologna è artefice di un ottimo girone d’andata, al di là dell’espulsione rimediata venerdì sera a Verona, nel 2-3 dei rossoblù sul Chievo. Nel 3-0 contro la Juve era stato fra i pochi a salvarsi e lì l’abbiamo incontrato.
Poli, che effetto le fa essere il giocatore veneto più significativo della serie A?
“Sinceramente non ci penso – risponde il centrocampista rossoblù -, sono legato alla mia terra però vado avanti. Gioco, cercando di fare il meglio possibile per me. Non ho particolari riscontri dalla mia città, non li ho mai avuti, andrò avanti così, sino alla fine della carriera”.
Fra il 2012 e il 2014 aveva inanellato 5 presenze, con un gol, in nazionale. A 28 anni, ha speranze di ritornarci?
“Neanche a questo penso. Vorrei fare bene nel Bologna, perchè mi hanno accolto bene: mi ritengo una persona ambiziosa, l’importante è che la squadra lotti per le posizioni che merita”.
In effetti è a tre punti dall’Europa, da Sampdoria e Atalanta. Tra le formazioni più quotate, però, ha fermato solo l’Inter, sull’1-1 al Dall’Ara. E due domeniche fa ha perso 3-0 in casa con la Juve.
“Se vogliamo restare in questo gruppone e lottare per quei posti dobbiamo cogliere qualche punto contro le migliori. Vincere quel tipo di partite non è semplice, fa parte del percorso, devi anche essere un po’ abituato. Negli ultimi anni sono mancati al Bologna questi successi, ma già dal ritorno cercheremo di far punti con le formazioni più blasonate. Arrivassero, sarebbero quei 2-3 che farebbero la differenza, come piazzamento”.
Per la salvezza è quasi fatta, con 9 punti di margine sulle terzultime, gli ultimi due posti da Europa league, il sesto e il settimo, sono a 3 lunghezze. Qual è il bilancio?
“Abbiamo voglia di restare in questo gruppone. A San Siro non è facile portare a casa il risultato, le potenzialità ci sono, occorre maggiore equilibrio nel giudicare le prove. Con la Juve si doveva fare meglio, però vengono da 6 scudetti e da due finali di Champions in 3 anni. Fanno la differenza i grandi campioni”.
La squadra di Donadoni in cosa deve migliorare?
“Dobbiamo essere bravi a non regalare, restiamo sul pezzo per 90 minuti. Eravamo partiti bene, manca giusto qualche punto. Occorre sempre fare le partite, non accontentiamoci”.
Qual è la squadra più forte?
“La Juve, nettamente, molto più di tutte. Non solo contro di noi, dà dimostrazione di forza”.
Vanni Zagnoli

Da “Il Gazzettino”, edizione Treviso

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