Il Giornale. Le carriere intrecciate di Conte e Massimo Carrera, 5 anni più 5 insieme alla Juve e adesso primi, in Inghilterra e Russia. Ancelotti comanda in Germania, Marco Rossi in Ungheria

Massimo Carrera quando giocava nella Juventus stagione 1991-92

http://www.ilgiornale.it/news/sport/carrera-vola-sulle-orme-dellex-maestro-conte-1346917.html

Vanni Zagnoli
Cinque anni insieme, fra Juve e nazionale, vincendo 5 trofei in Italia e portando la nazionale ai rigori, contro la Germania, nel quarto agli Europei. Conte e Carrera (insieme in copertina) si affermano anche all’estero, in parallelo, fra Inghilterra e Russia, e in fondo la loro carriera è sempre stata come uno slalom. Arrivarono alla Juve nel ’91, con Trapattoni. Carrera era terzino sinistro, divenne il libero della prima Juve di Lippi e nel ’96 passò all’Atalanta. Conte restò per 13 stagioni, diventando anche capitano. Carrera giocò sino a 44 anni, nella Pro Vercelli, tornò a Torino nel ’99, come responsabile delle giovanili.

A capodanno del 2011 venne coinvolto in un tamponamento sull’A4, morirono due ragazze, fu condannato a due anni e mezzo. Anche Conte ebbe un guaio con la giustizia, sportiva, pagò con 4 mesi il coinvolgimento nel calcio scommesse ai tempi dl Siena. Carrera lo sostituì per 7 partite, restò imbattuto e conquistò la Supercoppa, 4-2 al Napoli ai supplementari, a Shangai, con De Laurentiis furibondo per l’arbitraggio.

Assieme all’altro vice Angelo Alessio, seguì Conte in azzurro, specializzandosi nella difesa. Lo staff si trasferisce al completo al Chelsea, a parte Carrera, per il quale non c’è posto e allora va a fare di nuovo il secondo, in Russia. Conte perde con Liverpool e Arsenal, è a rischio, poi quelle 12 vittorie in sequenza e il +6 inebriante. Merito anche di Carlo Cudicini, primo assistente, del fratello Gianluca Conte e dei preparatori Bertelli, Spinelli e Coratti.

A Mosca Carrera arriva una volta di più come vice, di Dmitrij Alejnichev, un anno e mezzo alla Roma e mezza stagione al Perugia, da centrocampista, a fine millennio. Ad agosto i russi perdono il preliminare di Champions con i ciprioti, Carrera sarebbe un semplice traghettatore, fa talmente bene che resta.

Dal 6 dicembre il campionato è in sosta, lo Spartak ha 5 punti sullo Zenit del terzino sinistro Criscito, vincitore di 4 trofei con Spalletti. Un centrale è Salvatore Bocchetti, portato da Lippi al mondiale in Sudafrica, da metà ottobre è fuori per infortunio. I moscoviti non vincono il campionato dal 2001, Carrera ricreano l’orgoglio biancorosso, visibile fra bar e metropolitane, con spille e sciarpe. Le trasferte sono lunghissime, il freddo è insopportabile. “Khabarovsk è quasi sul Pacifico – raccontava il tecnico di 52 anni, di Sesto San Giovanni -, siamo partiti il giorno prima: 9 ore di volo e 7 di fuso orario. E a Tomsk, in Siberia, abbiamo giocato con 13 gradi sottozero”. Carrera ha l’interprete, si spiega anche a gesti. La Russia si prepara al mondiale 2018, Capello venne ingaggiato per quello ma fu indotto a dimettersi. Ha stadi buoni e il limite di 6 stranieri in campo: “Almeno 5 russi devono giocare sempre, è una difficoltà in più”.

Massimo Carrera può aprire un ciclo, 13 anni dopo la coppa di Russia vinta da Nevio Scala, sempre allo Spartak. Come Ancelotti al Bayern, in testa alla Bundesliga, +3 sul Lipsia, grazie al confronto diretto vinto. E un quarto italiano è in vetta, Marco Rossi, 52 anni, ex terzino sinistro del Piacenza, in A. Guida la Honved, dal ’93 senza titoli. La leggendaria squadra di Budapest comanda il campionato con Vasas e Videoton, 30 anni fa finalista Uefa contro il Real. In avanti ha Davide Lanzafame, 7 gol in 11 partite, meteora juventina, squalificato 16 mesi per il calcioscommesse. Condanne e resurrezioni. Come per Conte e Carrera.

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