Il Gazzettino, Liverpool-Manchester City 3-0. Il guardiolismo crolla come sempre, dopo Barcellona, è un falso profeta. Salah da presidenza dell’Egitto, attacco e contropiede dei Reds, come quando trionfavano in coppa campioni. La differenza di palmares non è colmata dallo sceicco

Mohamed Salah ha segnato la prima rete della gara (sport.sky.it)

In Liverpool-Manchester City c’è l’epica dei Reds, a -18 in Premier (comunque terzi) e gli azzurri fermi a un trofeo internazionale e azzerati, per 3-0. Il cuore tiene a bada i soldi dello sceicco e anche il guardiolismo, che dopo Barcellona ha sempre fallito, in Europa. Dunque il blasone del quarto club più titolato del continente (dietro a Real, Milan e Barcellona) ridicolizza il budget simil Psg. Salah è l’unica vera stella, contro la regina d’Inghilterra, che in 31 partite ha perso solo una volta e (dato ancora più clamoroso) è stata fermata appena 3 volte sul pari. Ad Anfield l’atmosfera è epocale, il possesso palla è inizialmente del Liverpool, a segno proprio con il faraone, al 12’, su assist di Firmino: in Egitto lo vogliono presidente della repubblica, appoggia in contropiede per Firmino, dribbling e tiro, Ederson respinge e l’ex viola infila facilmente. Al 20’ il bis è memorabile, Oxlade-Chamberlain da 25 metri insacca alla destra del portiere. Lì era difesa e contropiede, del Liverpool, premiante nei confronti del tikitaka di Pep Guardiola. Again, alla mezz’ora, Mohamed Salah da fuori, Kompany respinge, l’egizio ricicla, come fossimo nel rugby, centra per Manè, il senegalese sfugge a Fernandinho e schiaccia a canestro. Pardon, in porta. Ma la schiacciata dà l’idea dell’euforia di Anfield. Secondo tempo, ti aspetti che il City imiti il Bayern, vincente a Siviglia, invece costruisce pochino.
Vanni Zagnoli

Da “Il Gazzettino”

Related Posts

Leave a reply