Il Giornale di Sicilia. Lugaresi: “I monti Nebrodi rappresentano l’isola, da quando hanno chiuso l’area di caccia non vengo più. Siamo gemellati con il Palermo, sono venuti ragazzi siciliani a villa Silvia per entrare senza tessera del tifoso”.

Per Il Giornale di Sicilia, un grande piacere intervistare Giorgio Lugaresi, presidente vero e onesto.

 

lugaresi
Giorgio Lugaresi

Vanni Zagnoli

Il Cesena è lì a 4 punti dalla salvezza. A fine girone d’andata sembrava spacciato, messo peggio del Parma, invece è a una lunghezza dal Cagliari. Giorgio Lugaresi spera nella seconda salvezza bianconera in A da un quarto di secolo, l’unica avvenne nel 2010-11 con il presidente Igor Campedelli.

“Mio padre Edmeo, invece – racconta -, ce la fece 4 volte, negli anni ’80 e resse la società sino al 2002. Dal ’67 era nelle mani dello zio, Dino Manuzzi, fratello di mia madre”.

Cosa significa per lei la Sicilia?

“I monti Nebrodi. Per 15 anni scendevo a San Fratello, provincia di Messina, per gite meravigliose con amici, sino al 2000, circa. Poi hanno chiuso l’area di caccia e fatto parco, così ho perso i contatti. Da noi peraltro con Di Carlo è arrivato un siciliano, Lorenzo Riela, bravissimo preparatore atletico”.

Che atmosfera c’è agli allenamenti bianconeri, a Villa Silvia?

“Eccellente. Al campo sono venuti anche ragazzi di Palermo, mi hanno chiesto perchè intercedessi con la Lega e l’osservatorio del Viminale: potranno entrare anche senza tessera del tifoso, in curva ospiti, per cui mi aspetto 400-500 siciliani. Siamo gemellati dalla nostra serie C, quando il Palermo era in B. Poi salì in A e noi in cadetteria, all’epoca Rino Foschi ci dava consigli da amico. Sino alla doppia promozione di un anno fa, festa grande. Lì con Iachini: mi manda sempre gli auguri, è un ragazzo molto caro, in Romagna perse i playoff con il Pisa, nel 2002-03”.

E’ l’unico presidente di serie A presente su facebook, dialoga in bacheca con giornalisti e tifosi…

“Anche Andrea Agnelli mi risulta. Mesi fa ho bacchettato la Voce di Romagna per pagelle irriguardose, quasi gogliardiche, sarà scappato un bicchiere di vino di troppo”.

Che azienda ha?

“Di recente ho ceduto la Lugaresi tour operatour, faceva viaggi di caccia in 14 paesi al mondo, era la numero 1 in Italia. Avevo conosciuto Roberto Baggio in fiera, a Brescia, del resto ha un terreno in Argentina. Scrivo su riviste venatorie, amo fotografare: papà Edmeo andava a caccia con Boniperti, entrambi sono del 1928”.

Facciamo un gioco. A quali animali paragona i primattori di domani?

“Iachini è attento ai particolari, sempre sul pezzo: è un toro, incute terrore anche di là dalla staccionata. Dybala mi ricorda un leopardo: silenzioso, lo avverti quando è troppo tardi, così ti azzanna. Vasquez il “muto”? E’ un serpente, una vipera soffiante, un pericolo sudbolo”.

E il Cesena? “L’ex Ciccio Brienza è un gallo cedrone, si muove come un folletto fra i boschi. Defrel è una pantera nera, ha movenze potenti, affonda nei confronti dell porta, la sua preda: meriterà piazze importanti, magari Palermo. Di Carlo è un bufalo cafro, mansueto, al Chievo ha compiuto due miracoli”.

Il sintetico velocizza le corse di un buon 10%, vista con la Juve la coppia centrale Lucchini-Krajnc andrà in difficoltà…

“Già, dovremo raddoppiare su Dybala e Vasquez, stringere. Abbiamo anche Mudingayi, domenica era sorridente perchè da un anno non giocava”.

Com’è il rapporto con Zamparini? “Siamo amici, è di grande stima, anche perchè ha sposato una romagnola, della Valmarecchia”.

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