Il Giornale. Juve, c’è posta per te. Il racconto parmigiano della famiglia Pioli, i fratelli del mister sono allenatori e portalettere. Il tecnico della Lazio: “Anch’io avrei fatto il postino, se non avessi sfondato”

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Stefano Pioli

Il pezzo di oggi per Il Giornale, una storia a cui tenevo molto, aspettavo solo l’occasione per svilupparla. Grazie a Benny Casadei Lucchi.

http://www.ilgiornale.it/news/sport/pioli-suo-pap-e-i-fratelli-saga-dei-portalettere-1117720.html

Vanni Zagnoli

Parma

«Mio padre e i miei due fratelli hanno fatto i postini. Mi piace andare in bici e quand’ero piccolo pensavo che non sarebbe stato male fare se avessi fatto anch’io il portalettere”.

Lo confessava un paio d’anni fa Stefano Pioli, quando portò il Bologna alla seconda salvezza di fila, prima di essere esonerato. Domani si presenta a Torino da ex, alla Juve arrivò a 19 anni dal Parma. Era il 1985 e all’epoca, il martedì mattina, passava a prenderlo Massimo Bonini, partendo da San Marino. “Si addormentava in macchina – sorride l’ex biondissimo mediano bianconero -, neanche mi faceva compagnia”.

A Parma abita ancora la famiglia dell’allenatore della Lazio, i fratelli minori sono a San Polo Torrile, entrambi consegnano la posta e fanno gli allenatori nelle squadre dilettantistiche del paese. Leonardo guida la “Piccardo e Savorè”, nome da portata gastronomica, e ha un cammino da Juve (+13 sulla seconda e una sola sconfitta), perciò ha già raggiunto la promozione. In promozione. Il calcio resta il suo dopolavoro, non ha mai smesso di fare il portalettere, neanche adesso che il fratello maggiore è in zona Champions.

Leonardo aveva cominciato a lavorare giovanissimo, dopo avere provato la carriera professionistica: giocava libero (Stefano era terzino, poi centrale), fu quasi preso dal Bologna ma saltò tutto per un menisco. In fondo anche il fratello più noto venne scartato dai rossoblù, perchè giudicato troppo lento. Tutti e due passarono al Parma per un totale di 4 milioni di lire. Leo è rimasto fra i dilettanti anche in panchina, aggiudicandosi parecchi campionati.

E il doppio incarico, in posta e in panca, ha pure il minore dei fratelli Pioli, Danilo, tecnico del San Polo Torrile (ultimo in seconda categoria), dopo un’esperienza al Milan club Parma. Che non è un sodalizio di tifosi ma una squadra vera.

E il pater familias, Pasquino, ora che ha abbandonato il lavoro di portalettere è dirigente di una squadra allievi. Dello Juventus Club Parma, neanche a farlo apposta.

La dinastia dei Pioli calciatori prosegue con i figli dei fratelli di Stefano, entrambi centrocampisti: Filippo è al comando della promozione con il Brescello, mentre Francesco è in seconda categoria, allo Juventus club, assieme a Gianmarco, figlio proprio di Stefano. Un mese la squadra bianconera (ma a strisce orizzontali) del nipote e del figlio di Pioli ha giocato in amichevole a Formello con la Lazio, perse 9-0 ma fu l’orgoglio dell’intera famiglia. Una famiglia divisa tra pallone e lettere da consegnare. Anche se magari la terza generazione dei Pioli si dedicherà ad altri mestieri.

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