Il Messaggero. Passano le ore e i bonifici ancora non si vedono. Manenti promette che arriveranno i soldi.

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Giampiero Manenti

Parma

Passano le ore e il bonifico non arriva, però sarebbe veramente per strada, si è saputo la sera. Il Parma eviterebbe in tal caso ulteriori penalizzazioni, diversamente il presidente Manenti dovrà fronteggiare le richieste di messa in mora, che già oggi arriverebbero dai giocatori crociati: avranno poi due mesi per ritirarle. Certo se Ghirardi in 7 anni e mezzo di presidenza aveva l’abitudine dei “pagherò”, se l’albanese Rezart Taci si è ritirato dopo due mesi di nulla, il milanese Manenti merita tempo, per evitare il fallimento della società delle 8 coppe. “Siamo fiduciosi, stiamo lavorando”, diceva nel pomeriggio a Collecchio. In serata aggiunge: “Sono solo problemi tecnici, è questione di ore. Non credo che partirà la messa in mora”.

Il nuovo proprietario non avrà Fiorenzo Alborghetti, indicato come manager di riferimento, perchè resta a cartiere Pigna. “Il mio lavoro è finito – racconta -, non so niente dei pagamenti. Non penso a prestiti bancari, perchè l’avventura di Manenti è iniziata appena tre domeniche fa. In mattinata aspettava il cro, codice di transazione: deve arrivare dalla banca Raiffesen a Montepaschi, sul conto del Parma”.

Ecco, sul tardi quel numero di cro trapela: Manenti sperava di pagare tutto in homebanking, entro le 24, con soldi da Russia e Ucraina.

Vanni Zagnoli

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