Ilmessaggero.it, Ilgazzettino.it, basket, la coppa Italia. Milano-Cantù 87-105, i brianzoli in semifinale nonostante avessero rischiato il fallimento. Esce l’Olimpia, travolta come talvolta in Eurolega, nonostante i 24 milioni di budget. Pianigiani non è meno in difficoltà di Repesa, dominano Smith, Chappel e Thomas, infortunato. Sodini dalla Colombia: “Maspero è l’emblema, ascolto i giocatori”. Sorprende Cournooh

 

Cantù ha fermato Milano (Lapresse)

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Crolla anche Milano, alla final 8 di coppa Italia, il derby lombardo premia Cantù, sembra di essere tornati indietro di 40 anni, quando i brianzoli vincevano 2 coppe dei Campioni, 4 coppe delle Coppe, 3 Korac (più l’edizione ’90-91) e le due intercontinentali.

Vince la Red October, che rischiava di non finire la stagione, stava fallendo perchè il patron russo Gerasimenko non voleva pagare i giocatori e tuttora ha problemi economici, nonostante l’ingaggio come advisor di Angelo Zomegnan, ex Giro d’Italia. Domina la ricchissima Milano, dal budget di 24 milioni, ammessi dal presidente Livio Proli. L’Armani non era più in lizza per le prime 8 posizione dell’Eurolega già a fine girone d’andata, in varie partite è stata spazzata, esattamente come nel pomeriggio di Firenze e l’espressione di patron Giorgio, 83 anni, è significativa.

L’Olimpia fa persino peggio di Venezia, travolta da Torino, a parte un -5 finale, mentre Avellino contro Cremona era almeno riuscita ad arrivare ai supplementari. Escono le prime 3 della serie A ma il campionato è equilibratissimo, non questo 87-105. Ai canturini mancano il cannoniere Culpepper, infortunato al mignolo destro a inizio mese nel derby con Varese, e il lungo Crosariol. Repesa aveva vinto due coppe Italia, due scudetti e una supercoppa, Pianigiani si era presentato vincendo la supercoppa su Venezia, adesso è persino più in difficoltà del tecnico croato. L’Ea7 non difende, concede una tripla da centrocampo a Cournooh, forse alla miglior partita della carriera, e pensare che a Pistoia il veronese di famiglia ghanese si stava perdendo. Sul 18-28, solo Goudelock è competitivo e allora la forbice si allarga nonostante la panchina corta degli uomini in maglia nera. Thomas è il più brillante, i tre falli non lo preoccupano perchè Milano è a -21. Va all’intervallo sul 38-57, più che doppiata come valutazione. Il -25 lascia esterrefatti, tantopiù non siamo in Europa e semmai sarebbe prevedibile a rovescio. Goudelock e Kuzminskas valgono il 63-80 della mezzora, mentre Charles Thomas si fa male a una caviglia a 3” dalla fine, nella semifinale di domani al massimo giocherà qualche minuto. L’Ea7 Milano non l’ha mai riaperta, nonostante i 23 punti di Goudelock, i 13 di Theodore e i 10 di Kuzminskas. Cantù l’ha presa a schiaffi con i 23 di Smith, i 19 di Chappell e i 16 di Thomas, andando oltre quota 100.

“Esistono cose che tutti ritengono impossibili che invece sono realizzabili – dice Marco Sodini, l’allenatore che era stato vice della nazionale di Colombia -. L’emblema è Maspero, pochi minuti in campionato ma qua utilissimo. L’esordiente sono io, perciò ascolto i consigli dei giocatori”. E’ raro un tecnico che si mette tanto a disposizione degli atleti. Il finale è dell’azzurro Burns, prezioso a rimbalzo. E’ in quintetto, con David Cournooh, che dice semplicemente: “Volevamo vincerla”.

Da “Ilmessaggero.it” e “IlGazzettino.it”

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