Il procuratore romagnolo Vanni Puzzolo giudica la crisi del Parma: “E’ già stato eccessivamente favorito quasi 10 anni fa, molte società sono ripartite dai dilettanti”.

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(v.zagn.)  Puzzolo è il procuratore di Matteo Brighi, ex crociato. Interviene sul discorso Parma: “I curatori sbagliano a non pagare l’incentivo all’esodo a quanti non hanno giocato. Per salvare la Lazio si creò un brutto precedente, adesso basta”

Di Vanni Puzzolo

Premesso che spiace che una piazza civile e sportiva come Parma debba vivere una situazione tragica e grottesca come quella attuale, credo però che la curatela fallimentare che sta decidendo sia una cosa fuori dal mondo.

Dunque i curatori fallimentari hanno deciso, senza contraddittorio, che non pagheranno,alcun incentivo al l’esodo ai calciatori tesserati che però non militano nel Parma.

A me sembra una decisione scorretta. Già nel precedente fallimenti di Tanzi, il Parma fu salvato dalla legge Bondi, con un escamotage, fu inserito nel fallimento del Parma calcio, come il fallimento di un’azienda qualsiasi e, grazie a ciò, il Parma fallito, mantenne il titolo sportivo in A e la proprietà di tutti i cartellini, ma furono pagati solo i creditori privilegiati, mentre i creditori normali andarono a un concordato prendendo circa un 15%…

A me personalmente capitò di essere creditore come agente, di aver fatto una fattura, di averci pagato le tasse e l’IVA, il Parma detrasse tale fattura come costo ma non pagò mai la stessa.

Questa volta il Parma retrocesso è fallito, non avrebbe titoli per fare la serie B: i debiti, anche privilegiati sono enormi, e nessuno si presenterà alle varie aste…

Quindi la decisione dell’altro giorno, ovvero un tesserato che accetta di essere tuo complice, contro lo Stato…

L’incentivo all’esodo altro non è che un escamotage per pagare emolumenti ai dipendenti, con una tassazione inferiore. Tu puoi pagarmi in maniera dilazionata e per ricompensa ora viene stabilito che se un giocatore non gioca nel Parma non ha diritto a essere retribuito? Ma quando mai???

Rammento che al Parma fu negata la licenza Uefa perché gli incentivi all’esodo furono pagati dalla gestione Ghirardi in ritardo rispetto alle scadenze federali. In quel caso, insomma, massimo rigore.

Ora, per salvaguardare la serie B al Parma, ci si inventa questa anomalia e questa stortura che, davanti a un giudice ordinario, non vedo come non possa soccombere.

Il Parma deve stare in B se ha i requisiti, altrimenti, ahimè, dovrà partire dai dilettanti. Spiace, ma è già accaduto in piazze prestigiose: Messina e Taranto, Catania e Palermo. Il RImini non si iscrisse alla B addirittura senza debiti…

Già per salvare la Lazio si fece una porcata… Ora basta, le regole vanno applicate a tutti

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