Volgariamo, volgariamo, qualcosa resterà. M., parolacce a gogò, irrispetto. Ne ho sentite tante, su Marquez e Lorenzo

Valentino Rossi sperona apposta Jorge Lorenzo

di Vanni Zagnoli

Ho sfogliato la margherita, dico la mia? Ma la dico con volgarità? Mai. E non solo perchè collaboro dal ’93 con Avvenire e dal 2012 con Famiglia Cristiana.

Diceva bene Pippo Marchioro, nel ’94: “Il giornalismo dovrebbe essere a livelli alti, dare messaggi positivi, importanti, di cultura”.

Ecco, sono ignorante, non so bene cosa sia il minculpop e simili, gli sfoggi culturali li lascio a scrittori e scrittrici. Al massimo mi concedo la parola leccapiedi, lacchè – ammesso che sia la stessa cosa -.

Ecco, sulla stampa e sui social vedo sempre più volgarità, parolacce a raffica, battutoni.

Dico basta. Mi prendo sul serio, ma basta cavolate, basta risate grasse, giornali di pancia. Basta.

Basta. Non serve essere colti, basta essere medi. In medio stat virtus, ricordo poco altro di latino.

Dunque, nello sport chiunque ha diritto a ostacolare, senza fare male, chiunque. Esistono le lepri, i guardaspalle.

Ha perso Valentino, la vinto l’alleanza spagnola. E allora? E i biscottoni fatti nel calcio e non solo, in Italia?

Marquez ha diritto ad aiutare chi vuole, quando vuole, per i motivi suoi. Lorenzo ha diritto ad allearsi come vuole e con cui vuole.

Ora chi scrive ha l’abitudine di disturbare le redazioni, di non tacere, di confutare. Non è sempre colpa delle redazioni, no? Tanta è colpa mia.

Allora, come ricordava Giacomo Agostini in mia intervista su Il Giornale di Sicilia.

Valentino ha avuto molti più problemi con tanti colleghi di me con i capiservizio.

Con Gibernau, con Max Biaggi.

E quel calcetto a Marquez?

Immaginante se una redazione sceglie un altro collaboratore al mio posto, io che faccio, do un calcio al caposervizio o al collega prescelto?

E poi denuncio pubblicamente che me l’hanno fatta sporca? Ma stiamo scherzando?

Marquez ha tutto il diritto di fare il gioco che vuole, la storia dello sport è piena di scelte analoghe.

Valentino è il più grande sportivo italiano da 20 anni ma è umano. Meritava il mondiale, ha pagato l’alleanza.

Perchè arriva l’alleanza contro di lui?

Semplice, ha litigato con tanti, quasi come me. Anzi, io molto meno. Io mi lamento, Valentino, accusa, provoca.

Certo, di collaboratori è pieno il mondo, nel giornalismo, di campioni è vuoto.

Marquez, come il caposervizio, direttore o caporedattore o redazione, ha tutto il diritto di fare quel che vuole.

Qual è il problema?

Premesso che non è stato sportivo, che forse è solo geloso e invidioso ma dov’è il problema? Se l’avesse fatto Rossi, a favore di un altro, ai danni di Marquez, sarebbe stato altrettanto poco sportivo? Non credo.

Bimbom…? bimbo cosa?

Per me si chiamano cadute di stile, ne vedo tante. Non mi piacciono.

Un conto sono lamentele, noia, telefonate private, whatsspp tormentanti, un conto sono le parolacce. Di giornalisti, di Valentino, di tutti.

Dico basta. Bisogna saper perdere, io vivo nella sconfitta, nell’introspezione, mai troverete una mia esternazione pubblica volgare.

Mai. E cerco di non esserlo neanche in privato. Sempre.

Quindi, bravo Valentino, bravo Lorenzo, Marquez ha fatto perdere chi, fores, l’ha provocato, chi vuol vincere per forza, come me che voglio scrivere per forza.

Perdere, nel giornalismo, nella vita, è un’arte. Io devo imparare da tanti, da tutti, da Valentino e da chi dà della m. ad altri no.

Vengano loro a prendere lezione di fairplay da me e da chiunque.

Giornalisti e sportivi devono sempre dare il buon esempio, a mio avviso.

Ah, scusate. Questo è un pezzo riservato agli editorialisti, io non lo potrò mai pubblicare da nessuna parte, la prima, il commento, il fogliettone sono proibiti per i freelance polemici.

Volgariamo? Io non ci sto, mai. Mai.

“Mi tira il c…”, ha detto Valentino. Ma sta scherzando?

Preferisco i campioni gentiluomi. Altro che bambole gonfiabili e scherzi ai rivali.

Ripeto, se Biaggi, Gibernau, Marquez e magari Lorenzo, ci sarà un motivo, no?

Non è che tutti ce l’hanno con Valentino per caso, no?

Ne ho sentite tante, in tv. Ne sento e leggo tante da tanto. Preferisco scrivere o parlare in maniera illeggibile o confusa, piuttosto che usare parolacce. Basta, dico basta. Basta a chi mi dà lezioni. Non le accetto neanche da Valentino.

Ah, dimenticavo. L’evasione fiscale… Io ho pagato piccole somme, spese mediche non puramente mediche, piccole cifre. Mi controllano regolarmente. Io, collaboratore, precario a vita.

E poi dovrei studiare il personaggio daccapo. Non è un santo, neanch’io lo sono.

Però Marquez non è un farabutto, un delinquente, un poco di buono. Perchè allora quando due squadre si accordano per il pareggio per far retrocedere una terza cosa fanno?

Agostini dice che tutto è nato dalla conferenza stampa di Valentino Rossi a Sepang. Ha ragione.

Ah, il più forte non deve vincere per forza, quando corre per l’Italia. Perchè allora sennò Schumacher, la Juve e molti altri dovrebbero vincere sempre.

Io preferivo Agostini, quel poco che ricordo.

Papà Vasco era per Virginio Ferrari, il rivale di Graziano Rossi, a fine anni ’70. Preferivo l’eleganza di Franco Uncini al look zingaresco di Marco Lucchinelli.

Sapete chi è il mio idolo? Andrea Dovizioso, regolarista come mia moglie Silvia. Discreto, sempre composto, sempre a punti, una sicurezza. Mai una sbruffoneria.

A me non piacciono.

Fare gli sbruffoni per me è reato, ostentare il curriculum o presumere di avere qualità come faccio io non credo lo sia…

Ah, vedete che siamo tutti blogger, dalla scrittura ficcante, senza chiamarsi grande firma o blogger pura? Senza essere Selvaggi nè emuli?

Alla larga. Mi tengo il mio stile ingessato. Mi tengo l’educazione, sempre. Dentro e fuori il campo e le redazioni.

 

Related Posts

Leave a reply