Il Gazzettino, vela. Il tredicenne Marco Gradoni campione del mondo, ma under 15. La federazione: “Optimist è la classe più praticata al mondo, di qui escono gli olimpionici”

Marco Gradoni (giornaledellavela.com)

(v.zagn.) A 13 anni è sul tetto del mondo. E’ un record per lo sport italiano il prodigio di Marco Gradoni, fanese che si allena a Roma. Si aggiudica il titolo mondiale Optimist di vela, a Pattaya, Thailandia, ma di fatto è una categoria under 15 e allora l’impresa è meno sensazionale rispetto alle prime notizie. Il bimbo tesaurizzando il lavoro con il 27enne ostiense Simone Ricci del Tognazzi Marine Village, fra Ostia e Torvaianica. Nel 2016, a 12 anni, arrivò quarto in Portogallo, in Asia ha dominato le qualificazioni, davanti a 280 concorrenti di 62 nazioni e poi nelle finali ha allungato il margine. Erano 18 anni che l’Italia non vinceva l’oro in questa classe giovanile, l’ultimo era stato il triestino Mattia Pressich in Martinica nel ’99, a 15 anni, bissando il titolo del ’98. Vent’anni fa, invece, trionfò l’altro giuliano Luca Bursich, oggi allenatore.
Gradoni è un velista molto continuo, vince con 13 punti sul malesiano Muhammad Fauzi Bin Kaman Shah e 15 sul tedesco/costaricano Mic Sig Kos Mohr. “La categoria – conferma il vicepresidente federale Alessandro Mei, romano – è sino a 15 anni, su una barca lunga 2 metri e 30. E’ la più diffusa al mondo, con 2mila italiani iscritti. Iniziano a 9 anni e dai 12 possono partecipare agli Europei”.
Ieri niente regate per il vento troppo leggero, comunque è stata festa con il tecnico dell’Aico Marcello Meringolo e i familiari dei 6 azzurri che erano in gara. E’ festa per la federvela, con 140mila tesserati e 750 società, per il presidente Ettore, abruzzese, e la dt giovanile Alessandra Sensini, 4 podi in 5 olimpiadi. “Dall’Optimist sono usciti i romani Gabrio Zandonà, quarto a Londra nel 470, e Giulia Conti, quinta a Rio nei 49er fx.

 

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