Ilmessaggero.it: Parma-Atalanta finisce a reti bianche, l’incasso già pignorato da un creditore.

Il commento in tempo reale per ilmessaggero.it, con l’aggiunta delle prime dichiarazioni

http://sport.ilmessaggero.it/calcio/serie_a/parma-atalanta-diretta-live-punteggio-formazioni/1225855.shtml 

11034311_10204580381407822_3265654267073616326_n
Lo striscione dei tifosi del Parma

di Vanni Zagnoli

Parma

“Manenti vattene”, è lo striscione che campeggia sotto la curva gialloblù. “Figc e Lega fallite con noi” si sposta dalla curva al settore distinti, al Tardini c’è poco pubblico. In fondo è come essere a un lungo funerale di una storia iniziata un quarto di secolo fa con la promozione marchiata Nevio Scala.
Non è così scontata la partita che Lucarelli e compagni non volevano giocare, ufficialmente solo per aumentare l’attenzione nei confronti di casi analoghi in Lega Pro, in realtà anche perchè vorrebbero essere pagati e ancora siamo lontani da che ciò avvenga. Sul campo, anche l’Atalanta va al piccolo trotto, fra i più attivi c’è Urby Emanuelson, esterno di un 4-5-1 tendente al 4-3-3, alla Roma non lasciò traccia. Qualche coro Ghirardi c’è, ma tutto nell’ordinario. C’è una simpatica alternanza vocale nei confronti dell’attuale proprietario. Niente di che, considerato che il Granducato è speciale per civiltà. Parte anche il “forza Parma, segna per noi”. Il meglio è arrivato nel pregara con la coraggiosissima lettera a Ghirardi su facebook pubblicata dal team manager Sandro Melli: “Vergognatevi, avete distrutto la vita a decine di famiglie. Al 50% con Leonardi”. Faccia attenzione, l’ex azzurro, perchè rischia la fine di Dino Baggio, emarginato dal calcio per il gesto dei soldi sotto gli occhi dell’arbitro Farina, nel 2000, sottintendendo il sistema Moggi. In fondo Pietro da Monterotondo è un allievo di Lucianone, ripudiato forse solo a parole, e allora adesso nella clinica dov’è ricoverato per stress e ipertensione penserà alla controffensiva, alla difesa.

Il match è sonnacchioso anche per Edy Reja, al ritorno in panchina a 69 anni. Di qua c’è Donadoni, allenatore ma pure facente funzione di presidente e direttore generale. La sua squadra è più vivace della quartultima, Varela si muove, Belfodil calcia da fuori, Nocerino avvicina la porta, Mariga ancora di più. Il secondo peggior attacco della serie A, a tinte nerazzurre, non crea grattacapi alla seconda peggior difesa, biancocrociata. Gli skybox della tribuna sono semivuoti, davanti a uno si piazzano i vertici bergamaschi, il dt Sartori e il ds Zamagna, preoccupati del rischio di retrocedere, mentre il Parma ormai è in B e forse in D, visto che Manenti è un presidente a caccia solo di gloria. Pagati quell’euro sempre smentito. Prima dell’intervallo arriva la sciarpata classica della curva, gialloblù, con qualche bandiera crociata, è il resto dello stadio semivuoto e spazzato dal vento.

Alla ripresa c’è D’Alessandro per Boakye ma non cambia, meglio gli emiliani rispetto alla Dea, Benalouane rischia il rigore toccando con la mano in scivolata su Varela, la cosa più bella del pomeriggio è il sinistro da fuori di Cristian Rodriguez, vicecampione d’Europa con l’Atletico Madrid e voglioso di giocare la copa America con l’Uruguay. Si finisce così, con grande dignità, anche difensiva del Parma, nonostante il ritorno di Coda in avanti al posto di Mariga. L’obiettivo parmigiano sarebbe evitare l’ultimo posto, al netto delle penalizzazioni, ma anche questo è difficilissimo. A metà secondo tempo si accendono le luci, spreco curioso per un club senza budget, al netto dell’aiuto della Lega. Si resta qui, appesa alla speranza di un gol della formazione più sgangherata nella storia della serie A, su cross si creano due mezze occasioni. Lo 0-0 basta per la regolarità del campionato. Si sarà persuaso anche Reja, espulso per essere uscito dall’area tecnica. Le ultime emozioni sono per il destro di D’Alessandro respinto a fatica da Mirante e per il jeb di Coda alzato da Sportiello.

«Sicuramente domenica giocheremo contro il Sassuolo». Alessandro Lucarelli lo ha anticipato ai microfoni di ‘Stadio sprint’ (Rai 2). «Abbiamo fatto una partita intensa – ha detto il capitano dei gialloblu – ci è mancato solo il guizzo del gol, ma comunque il risultato ci dà morale». Il pubblico ha applaudito i giocatori e, prima della partita, li ha chiamati sotto la curva: «I tifosi volevano dirci che erano con noi e che ci avrebbero sostenuto fino alla fine, qualunque cosa fosse successa. Abbiamo visto che c’è unità di intenti, solo i giocatori ed i tifosi hanno a cuore le sorti del Parma. Squadra e tifo sono stati traditi quest’anno. La cosa più bella è stata dimostrare che crediamo nel nostro lavoro, cercando di dare voce al Parma». Lucarelli ha poi rivolto una sorta di appello: «Tutti insieme dobbiamo aiutare a migliorare il sistema-calcio, che non è perfetto. Quello che è successo a noi un domani potrebbe succedere ad
altri. Abbiamo dovuto fare una protesta forte per farci ascoltare. Il presidente (della Figc, ndr) Tavecchio è venuto in città e si è fatto garante di certe promesse, noi saremo ben vigili perchè vengano rispettate».

Oltre le buone intenzioni una situazione debitoria che non lascia spazio a troppi sorrisi. L’intero incasso della partita, 153.000 Euro, è stato già pignorato da un creditore.

Related Posts

Leave a reply