Il Messaggero. Due: successi in sequenza per il Cesena, a 4 punti dalla salvezza, e sconfitte di fila per la Lazio, lontana dal Napoli. Pioli: “Impariamo a vincere anche quando non è giornata”

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L’autorete di Cataldi: è 2-0 Cesena.

Cesena – Due sconfitte e la Lazio anzichè riprendere quasi la Roma perde contatto dal Napoli. Al Manuzzi cade come 4 stagioni fa, sulla bomba spettacolare dell’ex Parolo da 20 metri. Solo tre squadre perdono più di questa Lazio, forse mai tanto forte.

“Dovevamo interpretare diversamente la gara – spiega Stefano Pioli -, è una brutta sconfitta. E’ di sicuro un passo indietro perché venivamo da due ottime partite: per finire bene la settimana servivano un’altra prestazione e un altro risultato, mancava l’atteggiamento giusto. Sono deluso, volevo un altro tipo di prova”.

I biancocelesti sono stati a lungo superiori, eppure non hanno tradotto in superoccasioni. “Non abbiamo giocato come sappiamo. Avevamo dimostrato di essere forti, a Cesena non siamo andati bene eppure abbiamo tutte le carte in regola per ripartire. Importa recuperare gli infortunati, saranno i nostri innesti migliori”.

Ledesma è finito spesso fuori posizione, a recuperare palla in fascia, nello sviluppo di un’azione complicata da alimentare. Piace a Mancini. “Non so nulla dell’interesse dell’Inter, non sono stato informato”.

A Verona con il Chievo Parolo e compagni avevano sfiorato il successo, al Manuzzi Defrel li mette in croce. “Il ritmo era troppo lento, non siamo abituati a questo tipo di gioco. La squadra s’è allungata troppe volte, era competitiva e pronta, venivamo da due partite dispendiose, eppure eravamo preparati a ogni difficoltà”.

Scarabocchi evidenti anche in difesa, con palle gol concesse da Mauricio e Cana, non protetti. “Ha funzionato ben poco, a livello tattico, non è stata la migliore prestazione possibile, abbiamo commesso tanti errori, la squadra non era compatta. Ha funzionato ben poco, non abbiamo giocato da Lazio, poveri di idee e di gambe”.

Meglio il Cesena, a tratti compresso in pochi minuti quadrati, ovunque fosse la palla. “Conoscevamo bene le caratteristiche romagnole, è difficile pressare l’avversario che scavalca il centrocampo con lanci lunghi. Serviva attenzione agli inserimenti dei giocatori che approfittavano delle spizzate di Djuric, abbiamo fallito completamente questa fase di interdizione”.

Raramente la Lazio è stata così arida di idee e determinazione. “Non so se sia stata la peggiore della stagione, sicuramente è una brutta Lazio. Abbiamo faticato tanto, dobbiamo analizzare le situazioni. Gli elogi non sono stati controproducenti, avevamo lavorato tanto dopo la qualificazione di San Siro, senza sottovalutare i padroni di casa. La palla si muoveva poco e male, con poche soluzioni offensive trovate”.

Erano passati 5 giorni dal colpo a Milano, la Lazio quest’anno neanche è in Europa, non può essere stanca.

“Eravamo pronti, non abbiamo interpretato l’incontro nel modo giusto, fa parte della nostra crescita. Impariamo a fare risultato anche quando non siamo nella giornata migliore”.

Dal settembre 2010, il Cesena non si aggiudicava due partite in sequenza, al ritorno in A prevalse su Milan e Lecce, otto giorni fa acciuffò il derby di Parma. “In campo ho visto buona personalità – sostiene Di Carlo, mancato sostituto di Petkovic, un anno fa -, la crescita è generale, la tattica ineccepibile. La vittoria fa la differenza, in A per salvarsi bisogna imbroccare due mesi importanti, sono alla nostra portata. E Defrel è stato fantastico, la qualità non è acqua”.

Vanni Zagnoli

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