Il Messaggero. Mondiale di volley femminile, Cina battuta per la seconda volta, Italia in semifinale

(repubblica.it)

Un altro passo verso il paradiso. L’Italia batte la Cina per 3-1, è in semifinale, domani dalle 20, sempre ad Apeldoorn, in Olanda. Tre set azzurri buoni, il terzo è un passaggio a vuoto pericoloso, perchè le asiatiche dominano ma nel quarto vengono riallontanate con personalità.
L’Italia resta favorita, ha perso solo al tiebreak con il Brasile, è imperfetta eppure molto competitiva e la tensione è normale, in un quarto di finale.
Chirichella è recuperata dal problema agli addominali, eppure Mazzanti conferma Lubian, eccellente sabato con la stessa Cina. Bizzarria di una formula che comunque consente all’Italia di non muoversi dall’Olanda. Le azzurre servono benissimo e scappano sul 10-3 con il primo tempo di Danesi. Egonu è devastante, Sylla meno ispirata. Le rosse (di maglia) arrivano al massimo sul 18-14, il 25-16 è agevole, con bella distribuzione, 5 punti di Lubian e di Danesi, le centrali che Orro ha la bella abitudine di coinvolgere. Ricezione e difesa sono di notevole livello e a muro si tocca tanto.
Si riparte con 3 battute eccellenti di Marina Lubian, torinese, figlia di un pallanotista, che la fisicità di chi combatte in acqua, lei lo fa in aria. Con un muro di Sylla si allunga sull’8-4, con Wang la Cina pareggia a quota 15. Altro allungo azzurro, sul 20-16 entra Malinov per Orro, ad alzare il muro, la scelta non paga e si va sul 21-20. La difesa di Sylla evita i vantaggi, assieme al mani fuori di Egonu: 25-22. Lì l’Italia si perde, doppiata sull’8-16. Al muro subito da Sylla arriva il cambio, dentro per un po’ Elena Pietrini, che durante la seconda fase aveva perso il posto. L’invasione aerea a Orro segna la resa parziale, sul 21-10 l’ingresso anche di Gennari per Bosetti. Le azzurre ritrovano un pizzico di continuità prima del quarto set, l’ace di Li su Pietrini dà ulteriore carica al chiassoso pubblico asiatico. Il 13-25 rappresenta il set perso più nettamente dalla squadra di Davide Mazzanti in tutto il torneo. Contrattacco cinese a percentuale altissima e cambio palla azzurro al minimo.
I volti sono meno distesi, Bosetti viene murata all’inizio del quarto, dal 9-8 l’Italia se ne va, in progressione, come fosse una fuga nel ciclismo. Una difesa di Sylla è da tigre, della Costa d’Avorio, come da sua famiglia: 4 anni fa ha perso mamma Salimata e da allora le dedica le vittorie più belle. Miriam autografa anche il 19-12 a muro. Il resto è una cavalcata verso la semifinale, un altro passo verso la gloria. Bosetti e poi Egonu chiudono. Naturalmente Egonu, 29 punti a buone percentuali.
Chirichella neanche è entrata ma sorride e dà il cinque alle compagne, assieme a De Gennaro è l’unica al terzo mondiale, arrivarono quarte otto anni fa a Milano, seconde nel 2018, al tiebreak perso con la Serbia.
Per il ct Mazzanti c’è uno striscione in primo piano, “Forza Marotta”, è il suo paese, nelle Marche, vicino a Fano. “E’ il traguardo che volevamo – racconta -, bellissimo in una partita meno bella tecnicamente. Tatticamente la squadra è stata precisa, ha però affrettato certe soluzioni. Nel terzo abbiamo lasciato spazio in battuta alle cinesi, soffrendo in ricezione”.
Nel volley non si riesce a fare quanto è tipico del calcio, ovvero congelare il ritmo, far passare il tempo, cioè limitarsi al vecchio cambio palla. “Quando diventiamo conservativi è un problema, serve creatività per sentirci bene. Sul campo non eravamo comodi come nel 3-0 di sabato. Il pubblico merita di vedere la migliore versione di noi, ancora non si è ammirata. In attacco si è faticato per un set non solo in posto 4, c’erano colpi non lucidi”. 
Alessia Orro è stata meno impeccabile, in regia: “Mancavano un po’ le intese – ammette -. Chi se ne frega, abbiamo vinto”.
Caterina Bosetti attacca poco. “Non devo pensare tanto a quello, il mio ruolo è un altro. E’ stato difficile ritrovare i tempi giusti, fra ricezione e palleggio, nel quarto con Alessia ci siamo ritrovate. Siamo uscite dalle difficoltà con l’unità”.
In un quarto, a Gliwice, Polonia, Stati Uniti-Turchia 3-0, stavolta niente miracoli di Giovanni Guidetti, il ct modenese.
Vanni Zagnoli

Da “Il Messaggero”

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